Concorso RI.U.SO 03 – Vestire i fari di vento, sole e mare
CONCORSO RI.U.SO 03 – Vestire i fari di vento, sole e mare
Il Progetto prende in considerazione due tipologie di fari: quelli collegati a infrastrutture locali (reti elettriche) e quelli isolati e privi di ogni tipo di infrastruttura (fari di segnalazione).
Si propone di introdurre, sistemi eolici non convenzionali, generatori da moto ondoso e sistemi alternativi di stoccaggio dell’energia.
SOLUZIONI
a) Cattura del vento
Il faro dell’isola del Tino senza particolari vincoli paesaggistici, dove il risparmio energetico ed un minore impatto ambientale possono venire conseguiti con l’introduzione di un sistema misto di cattura di vento (maniche fisse radiali) e di sole (pannelli FV verticali).
Le maniche a vento tangenziali fisse, ispirati dalla tecnologia marinaresca delle maniche a vento orientabili dei piroscafi di fine secolo XIX, possano catturare l’energia del vento in maniera selettiva qualunque sia la direzione di provenienza e convogliarla verso piccole turbine generatrici posizionate alla base della struttura (ventilatori centrifughi).
Lungo la parte verticale, montati sulle zone morte delle maniche, sono alloggiati pannelli fotovoltaici.
b) Cattura del vento con struttura fissa
Soluzione, applicabile ai fari con caratteristiche architettoniche o vincoli paesaggistici che non ne permettono la “vestizione”.
Si tratta di realizzare in prossimità del faro, zona esposta al vento ed al sole, una struttura dedicata.
In questa proposta il semaforo dell’Isola di Capraia, si immagina con una ricostruzione basata sulle tecnologie sopra riportate.
Il concept architettonico si ispira alla forma a spirale delle conchiglie, dove l’imbrigliamento del vento avviene, sia attraverso delle bocche di presa, che riconducono alle spine del modello naturale, sia attraverso la coclea principale che in natura è l’alloggiamento del mollusco.
La struttura poggia su una piattaforma rotante che gira a favore di vento ed è composta da due materiali:
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struttura puntiforme in acciaio tubolare, che permette il trasporto sulle isole in maniera agevole;
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tamponatura in ETFE, che permette ai raggi del sole di raggiungere i pannelli fotovoltaici posizionati all’interno, posizionati sulla turbina eolica.
c) Generazione da moto ondoso e stoccaggio elettrochimico dell’energia
Si applica, ai fari posizionati su scogli isolati, come quello dello scoglio d’Africa.
Il sistema consiste di un camino idraulico, ricavato all’interno della battigia, collegato al mare aperto da un condotto comunicante.
L’oscillazione della colonna d’acqua provocata dal moto ondoso, alimenta una turbina idraulica ad asse verticale alloggiata all’interno del condotto di comunicazione, ruotando sempre nello stesso senso all’invertirsi del moto nel condotto.
Si rende necessario un sistema di stoccaggio dell’energia elettrica, per i giorni di calma, attraverso un accumulo elettrochimico non impattante per l’ambiente, costituito dall’impiego di celle a combustibile PEM ad idrogeno/ossigeno reversibili.